di Anna Maria Russo, archeologa.

Diomede_Palladio;Kylik,circa 400 ac,Ashmolean                Museum,Oxford.



"E allora Pallade Atena diede energia e coraggio al Titide Diomede, poiché voleva che si distinguesse tra tutti gli Argivi e acquistasse una grande fama"
Omero, Iliade, V, vv. 1-3 (Trad. R. Guiffrey)


    I versi del V canto dell'Iliade, interamente dedicato alle gesta di Diomede, lo caratterizzano da subito come grande eroe e guerriero, protetto dalla dea Atena.

    Chi è dunque Diomede e perché il suo ricordo è così vivo ancora ai nostri tempi?

    Personaggio della mitologia greca, di stirpe regale (il nonno Oineo regnava su Calidone, spodestato però da un usurpatore), nacque in esilio ad Argo; con i compagni denominati sette Epigoni partecipò alla seconda guerra contro Tebe vincendola; restituì il regno di Calidone al nonno; divenne re di Argo sposando Egialea, la figlia orfana del re. Partecipò con grande gloria alla guerra di Troia, da parte achea, distinguendosi come valoroso guerriero (uccise diversi guerrieri troiani, tra cui Xanto e Toone, l'arciere Pandaro, Dreso, Assilo e l'auriga Calesio; scese in campo contro Ettore ed Enea, e addirittura contro gli dei: ferì Afrodite accorsa in aiuto del figlio Enea, e Ares, dio della guerra e amante di Afrodite) e come compagno di avventure dell'astuto Ulisse (furto della statua del Palladio e uccisione del re tracio Reso): gesta importanti che resero possibile la vittoria degli Achei contro i Troiani, nella più lunga e sanguinosa guerra di cui si sarebbe parlato per oltre mille anni e raccontata dalla mitologia e dall'epica greca.


    Dopo la vittoria tornò ad Argo, dove però i suoi sudditi e sua moglie non lo riconobbero a causa di una vendetta da parte di Afrodite che ne cancellò in essi il ricordo. Decise, dunque, di abbandonare la città, imbarcandosi con i compagni(1) per l'Italia insegnando in varie località l'arte della navigazione e dell'addomesticamento dei cavalli, in cui era maestro. Ricordato come ecista di varie città: Ancona (dov'è nota la presenza di un tempio a lui dedicato), Pola, Capo S. Niccolò, fino alle foci del Timavo e Vasto, Brindisi, Canosa di Puglia, Andria, Ariano Irpino, Benevento, Venafro, Siponto, San Severo, Venosa e, ovviamente Arpi (la mitica Argos Hippium nel cui toponimo è presente il nome Hyppos) e Lucera (che secondo Strabone avrebbe conservato le armi di Diomede e, forse, il Palladio(2).

    Strettissimi i rapporti con il re Dauno che, a prescindere dalle varie versioni del mito, grazie al suo aiuto nella guerra contro i Messapi, gli diede in moglie la figlia ed in dote vari possedimenti nel nord della Puglia i cui toponimi ricordano ancora la presenza di Diomede (Campi Diomedei e Isole Diomedee - le isole Tremiti).

    Nell'ultima fase della sua vita Diomede viene rappresentato non più come eroe valoroso e signore della guerra, bensì come eroe del mare, diffusore della civiltà greca e fautore della pace tra i popoli (3). Si racconta, infine, che l'eroe morì nelle isole Tremiti dove i compagni furono trasformati da Afrodite in uccelli che ancora oggi popolano le scogliere dell'arcipelago.

    "E la dea dai capelli d'oro e dagli occhi grigi fece di Diomede un dio immortale" (Pindaro, Nemea X).

    Dante lo colloca, avvolto in una fiamma a due capi, unito per sempre ad Ulisse, nell'VIII cerchio dell'Inferno(4).

    L'eroe greco grazie alla mitologia e alla storia che vede i nostri territori luoghi centrali della sua figura, ci rammenta che la nostra cultura è greca sin dalle origini e che essa permea la nostra civiltà nel profondo. Ad essa dobbiamo, tuttora, il nostro essere popolo.

(1) Ovidio elenca i nomi dei compagni nel XIV libro delle Metamorfosi.

(2) Strabone, Geographikà, VI, 3,9 e VI, 1.14.

(3) Virgilio, Eneide, XI libro " …In qualunque modo, stringetevi la mano sì destra in un patto di alleanza e fate sì che mai più le armi si scontrino con le armi."

(4) Dante Alighieri - Divina Commedia - Inferno - canto XXVI, vv.55-63
"Là dentro si martira Ulisse e Diomede, e così insieme a la vendetta vanno come a l’ira;
e dentro da la lor fiamma si geme l’agguato del caval che fé la porta onde uscì de’ Romani il gentil seme.
Piangevisi entro l’arte per che, morta, Deidamìa ancor si duol d’Achille, e del Palladio pena vi si porta".



ICONOGRAFIA DELL'EROE


Diomede. Attribuito a          Kresila o Naucide, Copia romana in marmo da originale greco          bronzeo, V secolo a.C., Museo del Louvre, Parigi.Diomede. Attribuito a Kresila,          Copia romana in marmo da originale greco bronzeo, circa 440          a.C., Glyptothek, Monaco di Baviera.



Diomede e          Ulisse rubano il Palladio. Pittore dell'Ilioupersis, Oinochoe          apula da Reggio Calabria, 360-350 a.C., Museo del Louvre,          ParigiDiomede e Ulisse conducono Ifigenia per sacrificarla ad          Afrodite. Affresco I secolo d.C., MANN Museo Archeologico          Nazionale di NapoliDiomede e il Palladio. Attribuito a Bertoldo di Giovanni,          Medaglione con bassorilievo.1444-1452, Cortile di Palazzo Medici          Riccardi, FirenzeUlisse e          Diomede si impadroniscono del Palladio. Pendente in calcedonio.          1500-1550 ca, MAF Museo Archeologico Nazionale di Firenze.


Afrodite ferita da Diomede. Jean-August-Dominique Ingres,            Olio su tavola, 1805 circa, Kunstmuseum Basilea.Diomede e            Atena. Albert Wolff, 1853, Schlossbrücke, Berlin


Figura 1: Diomede e il Palladio. Kilix, circa 400 a.C., Ashmolean Museum, Oxford.
Figura 2: Diomede. Copia romana in marmo (originale greco bronzeo attribuito a Kresila, V secolo a.C.), Museo del Louvre, Parigi.
Figura 3: Diomede. Copia romana in marmo (originale greco bronzeo attribuito a Kresila, V secolo a.C.), Glyptothek, Monaco di Baviera.
Figura 4: Diomede e Ulisse con il Palladio. Pittore dell'Ilioupersis, Oinochoe apula da Reggio Calabria, 360-350 a.C., Museo del Louvre, Parigi.
Figura 5: Diomede e Ulisse conducono Ifigenia per sacrificarla ad Afrodite. Affresco I secolo d.C., MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Figura 6: Diomede e il Palladio. Attribuito a Bertoldo di Giovanni, Medaglione con bassorilievo,1444-1452, Cortile di Palazzo Medici Riccardi, Firenze.
Figura 7: Ulisse e Diomede si impadroniscono del Palladio. Pendente in calcedonio, 1500-1550 ca, MAF Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
Figura 8: Afrodite ferita da Diomede. Jean-August-Dominique Ingres, Olio su tavola, 1805 circa, Kunstmuseum Basilea.
Figura 9: Diomede e Atena. Albert Wolff, 1853, Schlossbrücke, Berlino.